Importanza della scelta del materiale nei calibri di misura
Nel settore industriale, la precisione di misura è fondamentale. I calibri di misura – come tamponi lisci o filettati, anelli calibrati, blocchetti pianparalleli (Johnson) e altri strumenti di controllo – devono mantenere tolleranze strettissime nel tempo. La scelta del materiale con cui sono realizzati incide direttamente su durezza, resistenza all’usura, stabilità dimensionale e durata del calibro. Un calibro costruito con il materiale giusto garantisce misure affidabili più a lungo, richiede meno manutenzione e sostituzioni meno frequenti. Al contrario, un materiale non adatto al contesto d’uso può portare a usura prematura, corrosione o rotture, compromettendo la qualità delle misurazioni.
In questo articolo esploreremo in dettaglio le differenze tra i tre materiali più usati nei calibri industriali: acciaio temprato, carburo di tungsteno (metallo duro) e ceramica tecnica (generalmente ceramica di zirconio). Vedremo i vantaggi e svantaggi di ciascun materiale, i valori tipici di durezza, la resistenza all’usura, le tolleranze raggiungibili e le applicazioni ideali. Infine, forniremo un confronto pratico e suggerimenti su quale materiale scegliere in base all’ambiente e all’uso previsto, con una sezione di FAQ per rispondere alle domande più comuni.
Calibri in acciaio temprato
I calibri in acciaio temprato sono la scelta tradizionale e più diffusa per molti strumenti di misura. L’acciaio utilizzato è un acciaio legato di alta qualità, sottoposto a tempra per raggiungere elevate durezze (tipicamente attorno a 62-65 HRC, equivalenti a circa 800 HV). Dopo il trattamento termico, le superfici di misura vengono lappate a specchio per garantire la massima planarità e finitura, quindi protette con oli anticorrosivi per prevenire la ruggine.
Vantaggi dell’acciaio:
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Buona durezza e resistenza: un calibro in acciaio temprato ha una durezza sufficiente per molte applicazioni standard. Regge bene un utilizzo moderato, mantenendo le tolleranze per un periodo accettabile prima di mostrare usura.
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Tenacità e resistenza agli urti: l’acciaio, pur essendo duro, conserva una certa tenacità (capacità di assorbire urti). In caso di caduta o impatto, un calibro in acciaio è meno propenso a scheggiarsi o rompersi rispetto a materiali più fragili come ceramica o carburo. Questo lo rende adatto a un utilizzo in officina dove può capitare qualche maltrattamento accidentale.
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Costo inferiore: generalmente l’acciaio è il materiale più economico tra i tre. I calibri in acciaio costano meno di quelli in carburo di tungsteno o in ceramica, il che li rende ideali quando si devono acquistare molti strumenti o quando il budget è ristretto.
Svantaggi dell’acciaio:
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Usura più rapida: rispetto a carburo di tungsteno e ceramica, l’acciaio è meno resistente all’abrasione. Nelle applicazioni ad alto volume (ad esempio il controllo di migliaia di pezzi alla settimana) un calibro in acciaio si consumerà più velocemente, perdendo la taratura. Questo comporta la necessità di ricalibrazione o sostituzione più frequente.
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Corrosione: l’acciaio è soggetto a ruggine se non adeguatamente protetto. In ambienti umidi o a contatto con liquidi refrigeranti aggressivi, i calibri in acciaio devono essere puliti e oliati regolarmente per evitare l’ossidazione delle superfici di misura. La ruggine non solo danneggia il calibro, ma può introdurre errori di misura.
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Stabilità termica moderata: il coefficiente di dilatazione termica dell’acciaio è attorno a ~11-12×10^-6 °C^-1. Ciò significa che variazioni di temperatura possono influenzare in modo apprezzabile le dimensioni di un calibro in acciaio. In un contesto metrologico controllato (20 °C) questo non è un problema, ma in officina bisogna considerare che un calibro in acciaio si espanderà o contrarrà più di materiali come il carburo.
Applicazioni ideali dell’acciaio: I calibri in acciaio sono perfetti per l’uso generale in officina e in produzione, soprattutto quando il numero di misurazioni non è estremamente elevato o quando gli strumenti vengono usati saltuariamente. Ad esempio, se si deve controllare di tanto in tanto una quota su pezzi lavorati, un tampone lisci o un anello calibrato in acciaio farà egregiamente il suo lavoro. Sono spesso usati per controlli in produzione di routine (grado 2) e per strumenti dove il costo contenuto è importante. L’acciaio rimane la scelta primaria anche per la facilità di realizzazione: è più semplice da lavorare e rettificare rispetto a carburo e ceramica, permettendo di ottenere calibri personalizzati o speciali a costi ragionevoli. Inoltre, se c’è rischio di cadute o urti, l’acciaio offre maggiore tranquillità grazie alla sua robustezza.
Calibri in carburo di tungsteno (Metallo duro)
I calibri in carburo di tungsteno, spesso chiamati anche “metallo duro”, rappresentano la soluzione quando si cerca la massima durata e resistenza all’usura. Il carburo di tungsteno è un materiale composito: particelle durissime di carburo (WC) sinterizzate insieme a un legante metallico (spesso cobalto). Il risultato è un materiale con durezza estremamente elevata, tipicamente attorno a 1500 HV (circa 72-75 HRC), ben superiore a quella dell’acciaio temprato. Questo conferisce ai calibri in metallo duro una resistenza all’abrasione e una stabilità dimensionale eccezionali.
Vantaggi del carburo di tungsteno:
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Durezza e usura minima: grazie alla durezza elevatissima, i calibri in carburo di tungsteno si consumano molto lentamente. Possono effettuare un numero di misurazioni 2-3 volte superiore a quelli in acciaio prima di mostrare segni di usura apprezzabili. Questo significa intervalli di taratura più lunghi: in pratica, si può calibrare meno spesso lo strumento mantenendo la sicurezza che le misure rimangano entro tolleranza. In contesti produttivi intensivi, un calibro in metallo duro mantiene la precisione per un periodo quasi illimitato rispetto all’acciaio.
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Stabilità termica: il carburo di tungsteno ha un coefficiente di dilatazione termica molto basso, circa 4.5-5.5×10^-6 °C^-1, meno della metà di quello dell’acciaio. Ciò significa che è meno sensibile alle variazioni di temperatura. In ambienti non climatizzati o applicazioni metrologiche di alta precisione, un calibro in carburo subisce minori variazioni dimensionali al variare dei gradi, contribuendo a misure più stabili e ripetibili.
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Resistenza alla corrosione: il metallo duro è meno soggetto alla corrosione rispetto all’acciaio. Il carburo di tungsteno in sé è inerte; la piccola percentuale di legante metallico (cobalto o nichel) può ossidarsi leggermente, ma in generale un calibro in carburo non arrugginisce facilmente. Può spesso essere utilizzato senza doverlo oliare di continuo. Questa resistenza lo rende adatto anche ad ambienti con presenza di umidità o lubrorefrigeranti, dove l’acciaio soffrirebbe.
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Tolleranze di fabbricazione e precisione: è possibile produrre calibri in carburo di tungsteno con tolleranze strettissime e finiture speculari. Per questo, molti campioni primari o calibri di grado superiore (es. grado 0 o K) sono realizzati in metallo duro. Mantengono la taratura nel tempo meglio dei corrispondenti in acciaio, il che li rende ideali come riferimenti di calibrazione.
Svantaggi del carburo di tungsteno:
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Costo elevato: il carburo di tungsteno è un materiale costoso, sia come materia prima sia per la lavorazione (richiede macchine e mole speciali per la rettifica). Un calibro in metallo duro può costare diverse volte il prezzo di un equivalente in acciaio. Per questo motivo, il suo uso va valutato considerando il rapporto costo/beneficio: conviene investirci se l’utilizzo intensivo ne giustifica la spesa iniziale con il risparmio su sostituzioni future.
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Fragilità (urti): il metallo duro, pur essendo duro, è più fragile sotto shock rispetto all’acciaio. Non ha la duttilità del metallo: in caso di caduta o urto violento, può scheggiarsi ai bordi o persino rompersi. Ad esempio, un anello calibrato in carburo che cade su un pavimento duro potrebbe incrinarsi. Occorre quindi maneggiare questi calibri con cura, evitando colpi e riponendoli sempre in sicurezza.
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Peso: il carburo di tungsteno ha una densità molto alta (~15 g/cm³), circa il doppio dell’acciaio. Un calibro di dimensioni significative (es. un tampone di grosso diametro o un anello grande) in metallo duro sarà sensibilmente più pesante dello stesso in acciaio. Questo può rendere un po’ meno pratico il maneggiarli, soprattutto in strumenti portatili o di grandi dimensioni.
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Magnetismo residuo: a differenza della ceramica, il carburo di tungsteno contiene una matrice metallica (cobalto) che potrebbe interagire debolmente con campi magnetici. Non è magnetico come l’acciaio (che può magnetizzarsi nettamente), ma in contesti dove la totale amagneticità è richiesta, la ceramica resta la scelta preferibile.
Applicazioni ideali del carburo di tungsteno: I calibri in metallo duro sono l’ideale per produzioni in serie ad alta intensità, dove uno strumento deve misurare continuamente pezzi su pezzi. Ad esempio, nelle linee di produzione automotive o aerospaziali, dove migliaia di fori o alberi vengono controllati con tamponi o anelli: un calibro in carburo garantirà longevità e ridurrà i fermi per sostituzione. Sono anche preferiti nei reparti di metrologia e taratura: blocchetti pianparalleli e altri campioni di riferimento di grado elevato sono spesso in carburo di tungsteno, per garantire che la loro dimensione nominale rimanga invariata negli anni. Inoltre, in ambienti leggermente corrosivi o dove l’olio protettivo può attirare polvere (situazione non ideale per la metrologia), l’uso di calibri in carburo riduce i problemi di manutenzione. In sintesi, si sceglie il carburo quando la priorità è massimizzare la durata e la precisione nel tempo, anche a fronte di un investimento economico maggiore.
Calibri in ceramica (Zirconio)
I calibri in ceramica, generalmente realizzati in ceramica di zirconio (ossido di zirconio stabilizzato, detto anche Zirconia), rappresentano un’alternativa avanzata che combina molti vantaggi del metallo duro con alcune caratteristiche uniche. Questi calibri in ceramica tecnica sono estremamente duri (durezza tipica intorno a 1300-1400 HV, paragonabile a ~70 HRC) e resistenti all’usura, ma al contempo offrono leggerezza e completa resistenza alla corrosione. Spesso i prodotti in ceramica per metrologia sono di colore chiaro (bianco o crema) e vengono scelti per applicazioni speciali.
Vantaggi della ceramica:
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Elevata durezza e resistenza all’usura: i calibri in ceramica di zirconio hanno un’abrasione estremamente ridotta, quasi paragonabile a quella del carburo di tungsteno. Possono durare fino a 5-10 volte più di un calibro in acciaio in termini di usura superficiale, mantenendo a lungo le tolleranze originali. Questo li rende adatti a un uso prolungato nel tempo senza perdere precisione.
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Nessuna corrosione: la ceramica è un materiale inossidabile per natura. Un calibro in ceramica non arrugginisce nemmeno negli ambienti più umidi o a contatto con acqua, liquidi chimici o sudore delle mani. Questa proprietà è inestimabile in contesti dove la ruggine dell’acciaio sarebbe un problema, e significa anche zero manutenzione anticorrosiva: non serve oliare o proteggere le superfici dopo l’uso.
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Amagneticità: i calibri in ceramica non sono magnetici e non vengono influenzati da campi magnetici. Questo è importante in alcune applicazioni metrologiche di precisione (ad esempio vicino a macchinari con magneti, o misurando pezzi magnetizzati) perché elimina il rischio di attrazione di particelle ferrose o disturbi nelle misure.
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Peso ridotto: la densità della ceramica di zirconio (~6 g/cm³) è inferiore a quella dell’acciaio. Un calibro in ceramica è quindi notevolmente più leggero di uno in carburo e anche più leggero dell’equivalente in acciaio. Questo ne facilita la maneggevolezza, soprattutto per strumenti di dimensioni medio-grandi: l’operatore si affatica meno e c’è minore inerzia in caso di movimentazione rapida (riducendo anche i danni da caduta, grazie alla minore energia coinvolta).
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Stabilità e precisione: anche la ceramica, come il carburo, può essere lavorata con finiture di altissima qualità e tolleranze strettissime. Viene infatti impiegata per blocchetti di riscontro di alta classe (grado 0 e K) e per calibri di laboratorio, grazie alla sua stabilità dimensionale e resistenza al tempo. La dilatazione termica della ceramica di zirconio (circa 9-10×10^-6 °C^-1) è simile o leggermente inferiore a quella dell’acciaio, quindi offre un comportamento termico prevedibile (non così basso come il carburo, ma comunque gestibile). Inoltre, la ceramica ha bassa conduttività termica, il che significa che toccandola con mano trasmette meno calore al pezzo, riducendo le variazioni termiche locali durante la misura.
Svantaggi della ceramica:
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Fragilità agli urti: il principale punto debole della ceramica è la tenacità ridotta. Anche se la ceramica di zirconio è più tenace di altre ceramiche (è definita una ceramica “toughened”, con una certa resistenza agli shock), rimane comunque meno resiliente dell’acciaio. In caso di caduta o impatto violento, un calibro in ceramica può scheggiarsi o rompersi. Va detto che spesso la ceramica di zirconio riesce a sopravvivere a piccole cadute meglio di quanto ci si aspetterebbe – grazie anche al peso minore – ma è fondamentale trattare questi calibri con cura.
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Costo medio-alto: i calibri in ceramica hanno un costo superiore a quelli in acciaio, avvicinabile a quello dei calibri in metallo duro (a volte leggermente inferiore al carburo di tungsteno, ma comunque significativo). La produzione di componenti precisi in ceramica richiede processi speciali di sinterizzazione e rettifica con mole diamantate, il che incide sul prezzo finale.
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Lavorabilità e personalizzazione: la ceramica, come il carburo, è difficile da lavorare e non può essere aggiustata o ricalibrata facilmente mediante riprese di rettifica (mentre un calibro in acciaio a volte può essere leggermente ritoccato in rettifica per riportarlo in quota). Questo significa che la personalizzazione o la produzione su misura di calibri in ceramica può richiedere più tempo e costi. Inoltre, se un calibro in ceramica si danneggia (ad esempio una scheggiatura), spesso non è riparabile e va sostituito.
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Disponibilità limitata: non tutti i tipi di calibri sono disponibili in ceramica per via dei limiti fisici di fabbricazione. Ad esempio, è comune trovare tamponi lisci o blocchetti di riscontro in ceramica, mentre può essere più raro avere calibri filettati interamente in ceramica (spesso si usano inserti ceramici su supporti in acciaio). Questo non è tanto uno svantaggio intrinseco del materiale, ma vale la pena notare che la gamma di prodotti standard in ceramica potrebbe essere più ristretta rispetto all’acciaio o al carburo.
Applicazioni ideali della ceramica: I calibri in ceramica sono particolarmente indicati per ambienti dove la corrosione è un problema, ad esempio in presenza di acqua, liquidi chimici o semplicemente per evitare l’uso di oli protettivi (che possono sporcare). Sono scelti anche per applicazioni di alta precisione dove si desidera un materiale amagnetico e stabile: laboratori metrologici, controlli di qualità su materiali magnetici, o utilizzi dove il calibro deve mantenere la dimensione senza variazioni per lunghi periodi. Un esempio tipico è l’uso di blocchetti di riscontro in ceramica grado 0 per calibrare strumenti senza preoccuparsi di pulirli dall’olio o di eventuali punti di ruggine. In produzione, un tampone di controllo in ceramica può essere utile se deve stare vicino a macchine utensili con refrigerante acquoso e non lo si vuole sgrassare e oliare continuamente. In sintesi, la ceramica è la scelta giusta quando resistenza alla corrosione, leggerezza e stabilità sono prioritarie, unite a un’ottima resistenza all’usura.
Quale materiale scegliere in base al contesto d’uso
Non esiste un materiale “migliore” in assoluto: la scelta va calibrata sulle esigenze specifiche. Ecco alcune linee guida per capire quale materiale scegliere in diversi contesti:
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Uso intensivo su grande produzione: Se il calibro (ad esempio un tampone Passa/Non Passa) deve essere usato centinaia di volte al giorno su linee di produzione ad alto volume, conviene investire in metallo duro. Un calibro in carburo di tungsteno garantirà che dopo migliaia di controlli il limite di tolleranza sia ancora rispettato. Il costo iniziale più alto verrà ammortizzato dal fatto che non dovrete sostituire o ritarare lo strumento frequentemente, evitando fermi di produzione. Anche la ceramica offre ottima resistenza all’usura, ma in produzione pesante il carburo è spesso preferito per la sua robustezza leggermente superiore (meno rischio di rotture accidentali).
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Controlli di precisione in laboratorio metrologico: In un ambiente di taratura o controllo qualità dove la priorità è la precisione assoluta e la stabilità dimensionale, i materiali top sono carburo di tungsteno e ceramica. Entrambi assicurano minime deformazioni e usura quasi nulla. Inoltre, la ceramica ha il vantaggio di essere amagnetica e non richiedere olio (ambiente più pulito). Ad esempio, per un set di blocchetti di riscontro di grado 0 o K, o per anelli master usati per calibrare altri strumenti, ceramica o metallo duro sono la scelta ideale. L’acciaio in questi casi viene usato solo se già disponibile o per risparmiare, ma consapevoli che potrebbe dover essere sostituito prima.
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Ambienti umidi o rischio di corrosione: In officine dove l’atmosfera è umida, oppure se il calibro entra in contatto con liquidi (ad esempio misure su macchine utensili con refrigerante), l’acciaio richiede molta attenzione (pulizia e oliatura costante). In questi contesti, carburo di tungsteno o ancor meglio ceramica sono preferibili. Un anello in metallo duro resiste bene e non ha bisogno di essere oliato ogni sera; un tampone in ceramica può stare anche in un magazzino non climatizzato senza mai vedere un punto di ruggine. In generale, per ambienti corrosivi o poco controllati climaticamente, meglio evitare l’acciaio nudo. Se l’acciaio è obbligato (magari per costi), allora assicurarsi di avere routine di manutenzione rigorose.
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Rischio di urti e cadute, utilizzo “sul campo”: Se il calibro verrà portato spesso in giro, magari in cantiere o tra vari reparti, o utilizzato da operatori diversi dove c’è il rischio che cada o subisca colpi, l’acciaio offre la sicurezza maggiore. Un calibro in acciaio può cadere su un banco e rimanere intatto (magari si rovina leggermente la superficie, ma difficilmente si spezza). Al contrario, un costoso calibro in ceramica che cada potrebbe rompersi, causando un danno economico e l’indisponibilità dello strumento. Anche il carburo di tungsteno in questi casi è rischioso. Quindi, per utilizzi mobili o in condizioni gravose, l’acciaio temprato – magari con un rivestimento protettivo se serve resistenza extra – è spesso la scelta più prudente.
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Budget e rapporto costi/benefici: Se si dispone di un budget limitato, l’acciaio rimane il materiale con il miglior rapporto costo-iniziale/prestazioni. Tuttavia, conviene fare una valutazione a lungo termine: ad esempio, un anello filettato in acciaio che si consuma dopo un anno e va ricomprato potrebbe alla lunga costare di più di uno in metallo duro che dura 5 anni. Quindi, per produzioni continue, investire subito nel carburo conviene economicamente nel medio-lungo termine. Viceversa, se il calibro serve per un progetto temporaneo o poche misure all’anno, meglio non spendere troppo e optare per l’acciaio. La ceramica si pone in mezzo: il suo costo è elevato, ma può essere giustificato da esigenze specifiche (no ruggine, leggerezza). Non ha senso scegliere la ceramica se non se ne sfruttano appieno i vantaggi unici.
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Tipo di misura e geometria del calibro: Alcuni materiali possono essere preferibili in base al tipo di calibro. Ad esempio, per calibri filettati (come tamponi o anelli filettati), il carburo di tungsteno è molto diffuso perché filetti in acciaio si usurano presto controllando pezzi filettati duri. Per calibri lisci (diametri, spine, anelli cilindrici), sia ceramica che carburo funzionano bene per ridurre l’usura. Per spine di piccolo diametro o elementi molto sottili, l’acciaio potrebbe essere scelto perché la ceramica sottile sarebbe troppo fragile e il carburo troppo costoso e difficile da produrre. In pratica, la geometria e la dimensione del calibro possono indirizzare la scelta: pezzi piccoli -> acciaio; pezzi medi soggetti ad usura -> carburo; pezzi speciali amagnetici/corrosivi -> ceramica.
Riassumendo, è importante valutare il contesto d’uso a 360 gradi: condizioni ambientali, frequenza di utilizzo, precisione richiesta, abitudini di manutenzione e budget. Luca Circo mette a disposizione un’ampia gamma di calibri in tutti e tre i materiali, proprio per rispondere a queste diverse esigenze. Si può optare per i calibri in acciaio standard per applicazioni generiche, oppure scegliere i calibri in carburo di tungsteno o i calibri in ceramica per quelle situazioni dove offrono un reale beneficio. In caso di dubbio, confrontarsi con un esperto o un fornitore qualificato (come Luca Circo) può aiutare a individuare la soluzione migliore per il proprio processo produttivo.
La scelta del materiale nei calibri di misura industriali è una decisione chiave che influisce su qualità, longevità e costo delle vostre operazioni di controllo. Acciaio, carburo di tungsteno e ceramica offrono ciascuno vantaggi specifici: l’acciaio è economico e robusto, il carburo è estremamente resistente e stabile, la ceramica è inattaccabile dalla corrosione e leggera. Comprendere queste differenze vi permette di selezionare il calibro giusto per ogni applicazione, evitando problemi e ottenendo misure sempre accurate.
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FAQ – Domande frequenti
Q: Perché un calibro in carburo di tungsteno dura più a lungo di uno in acciaio?
A: La maggiore durata dei calibri in metallo duro dipende dalla loro durezza superiore e resistenza all’usura. Il carburo di tungsteno è molto più duro dell’acciaio temprato, quindi le superfici di misura si graffiano e consumano molto più lentamente. Ciò significa che un tampone o anello in carburo manterrà la dimensione entro tolleranza per un numero di misurazioni nettamente superiore rispetto all’equivalente in acciaio. In pratica, avrai bisogno di ricalibrare o sostituire meno spesso il calibro, il che giustifica il costo iniziale maggiore in contesti di uso intensivo.
Q: I calibri in ceramica sono fragili?
A: I calibri in ceramica di zirconio sono molto duri ma meno tenaci dell’acciaio, quindi vanno trattati con un po’ più di attenzione. Nelle normali condizioni d’uso non si consumano quasi mai, ma possono scheggiarsi o rompersi se subiscono cadute o urti violenti. Detto questo, la ceramica di zirconio è più resistente agli shock di quanto si creda: ad esempio, spesso un piccolo calibro in ceramica può cadere da pochi decimetri senza danni, grazie anche al suo peso ridotto. La regola è comunque di maneggiarli con cura, riporli nelle custodie protettive e usarli in ambienti dove non rischino colpi. Se il vostro contesto è molto “duro” (officina pesante, strumenti che passano di mano in mano), forse l’acciaio rimane preferibile per evitare rotture accidentali.
Q: Come prevenire la corrosione dei calibri in acciaio?
A: Per evitare la ruggine sui calibri in acciaio è importante seguire alcune buone pratiche di manutenzione:
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Dopo l’uso, pulire accuratamente il calibro con un panno morbido, rimuovendo tracce di umidità, oli da taglio o residui.
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Oliare leggermente le superfici di misura con olio anticorrosivo o vaselina tecnica prima di riporlo. Uno strato sottile d’olio crea una barriera contro l’ossigeno e l’umidità.
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Conservare i calibri in acciaio in un luogo asciutto, preferibilmente in contenitori o cassette con bustine disidratanti (silica gel) se l’ambiente è umido.
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Evitare il contatto prolungato con le mani senza guanti, soprattutto se le mani sono sudate: il sudore è corrosivo. Se lo si tocca, pulirlo e oliarlo dopo.
Seguendo queste precauzioni, i vostri calibri in acciaio manterranno le superfici lucide e prive di ossido per molto tempo. In alternativa, se l’ambiente è troppo ostile, valutate di passare a calibri in metallo duro o ceramica, che richiedono meno cure sotto questo aspetto.
Q: Quale materiale è più adatto per ambienti umidi o applicazioni speciali (es. misure su magneti)?
A: In ambienti umidi o corrosivi, la scelta migliore è ceramica o carburo di tungsteno, perché non arrugginiscono (soprattutto la ceramica, che è completamente inerte). Tra i due, la ceramica è imbattibile contro la corrosione ed è amagnetica, quindi è ideale anche per misurare componenti magnetici o in prossimità di campi magnetici (ad esempio nel controllo di magneti permanenti o induttori, dove un calibro in acciaio verrebbe attirato). Il carburo di tungsteno tollera bene l’umidità e ha solo una leggera parte metallica, quindi anche quello può andare, però potrebbe interagire minimamente con campi magnetici (se la precisione assoluta non ne risente, va bene comunque). L’acciaio, invece, in ambienti umidi soffre: se non potete evitare l’acciaio, considerate almeno calibri rivestiti (per esempio con cromatura o altri coating anti corrosione) o preparate un programma di manutenzione molto attento. Per applicazioni speciali come la misura in camere bianche, laboratori di calibrazione, o in presenza di forti campi magnetici, i calibri in ceramica sono spesso la prima scelta.
In conclusione, valutate sempre il contesto: acciaio per la versatilità e la robustezza, metallo duro per la resistenza estrema all’usura, ceramica per situazioni dove corrosione o magnetismo sono fattori critici. Scegliendo consapevolmente, i vostri calibri di misura diventeranno partner affidabili nel controllo qualità della vostra produzione. Buone misurazioni!